Muascae 
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                        “Muascae” o  “Muaschae” sono i nomi  originari di Moasca. 
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                        Relativamente alle origini del nome due  sono le interpretazioni date al toponimo: il suffisso –asca farebbe pensare ad una origine ligure  del nome con significato “terra, città in mezzo alle acque”, ed il nome Muasca segnalato nel 1198 dal Codex Astensis, come prediale del nome personale  romano Modius.  | 
                      
                      
                        La storia di Moasca è strettamente legata a quella del Castello che sorge  nel centro del paese. L’economia è basata principalmente sull’agricoltura: la  coltivazione della vite costituisce la fonte di reddito primaria per gli  agricoltori. Il Barbera d’Asti ed il Moscato d’Asti sono, senza dubbio, il fiore  all’occhiello dell’enologia del luogo.  | 
                      
                      
                        La Barbera  d’Asti Superiore Muascae e la Barbera  d’Asti Superiore Le Cave sono il frutto di una ricerca accurata e profonda  effettuata nell’unica componente in grado di determinare la qualita’ di un  vino: il Vigneto.  | 
                      
                      
                        Un  vigneto impiantato personalmente da Massimo Pastura nel 1996 dopo una ricerca  volta ad identificare i cloni ed i portainnesti in grado di esprimere  l’eccellenza della qualità nelle condizioni pedo-climatiche del territorio di  appartenenza: cloni e portainnesti che producono Barbera con piccoli grappoli,  spargoli e con piccoli acini, in totale controtendenza rispetto alle filosofie  di impianto e coltivazione che hanno purtroppo dominato dagli anni ’60 ai tardi  anni ’80 la viticoltura sia piemontese che generalmente italiana.  | 
                      
                      
                        La  resa media ottenuta da questo vigneto di circa 1,3 Ettari di superficie  è di 45 Hl/Ha, equivalenti ad una produzione di circa 1 Kg. di uva per pianta. Al  momento della vendemmia vengono effettuate due cernite, da cui si ottengono  ogni anno in media circa 2.200 bottiglie della Barbera Muascae e circa  3.600 bottiglie della Barbera Le Cave.  | 
                      
                      
                        Vitigno:  Barbera  | 
                      
                      
                        Descrizione: colore rosso porpora intenso con riflessi granata, brillante.  
                          Al naso  complesso, profondo e di notevole concentrazione, i profumi mantengono una  freschezza irresistibile: in evidenza note intense di mora, succo di mirtillo,  note mentolate e di bacche di ginepro, pepe e venatura minerale. In bocca si  presenta complesso e profondo, denso e succoso ma elegante e suadente, con uno  sviluppo del sapore fluido e fragrante, e freschezza che dona equilibrio.  Finale molto lungo e complesso, sapido e minerale con un avvolgente complessità  aromatica.  | 
                      
                      
                        Abbinamento:  con tutti i grandi piatti di carne; arrosti, brasati, selvaggina e cinghiale,  serviti con salse. Formaggi stagionati. Eccellente vino da meditazione.   | 
                      
                      
                        Abbinamento  raccomandato con la cucina piemontese: stinco di  vitello cotto al forno, oca arrosto,  formaggio Murazzano.  | 
                      
                      
                        Temperatura  di Servizio: 17 - 18° C  | 
                      
                      
                        Potenziale  di invecchiamento: oltre 15 anni  | 
                      
                      
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